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In breve
I cambiamenti prospettati prevedono un regime non vincolante per l’imprenditore in fase di accesso agli strumenti per la risoluzione degli squilibri di carattere patrimoniale o economico- finanziario. Il dettato normativo contenuto nel secondo comma dell’art. 2086 del c.c., già in vigore dal 2019, contiene tuttavia un preciso dovere in capo agli amministratori che, declinato nel concreto, prevede la necessità di dotare le imprese di efficaci strumenti, di previsione della crisi d’impresa e del rischio di perdita della continuità aziendale.
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Lo schema di Decreto Legislativo recante modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza,
approvato dal Governo in vista del recepimento della Direttiva Insolvency, introduce
novità di rilievo in tema di ristrutturazione preventiva delle imprese, con effetto dal 15.7.2022.
Le modifiche interessano in particolare l’introduzione di indicazioni concernenti l’adeguatezza
degli assetti in funzione della rilevazione tempestiva della crisi, la rivisitazione degli
strumenti di “allerta”, tramite la previsione di segnali di allarme per la anticipata emersione
della crisi, e il recepimento all’interno del Codice del nuovo istituto della composizione negoziata
della crisi introdotto con il D.L. 118/2021.
I cambiamenti prospettati prevedono un regime non vincolante per l’imprenditore in fase di
accesso agli strumenti per la risoluzione degli squilibri di carattere patrimoniale o economico-
finanziario.
Il dettato normativo contenuto nel secondo comma dell’art. 2086 del c.c., già in vigore dal
2019, contiene tuttavia un preciso dovere in capo agli amministratori che, declinato nel concreto,
prevede la necessità di dotare le imprese di efficaci strumenti, di previsione della crisi
d’impresa e del rischio di perdita della continuità aziendale. Al riguardo, lo schema di Decreto
Legislativo declina in modo più puntuale i doveri in capo all’imprenditore collettivo mediante
la previsione di un monitoraggio periodico degli equilibri di carattere patrimoniale o economico-
finanziario, la verifica della non sostenibilità dei debiti e del going concern a 12 mesi,
oltre alla previsione di segnali di allarme in presenza di debiti scaduti (di natura commerciale,
fiscale o nei confronti dei dipendenti) o di ritardi nel rimborso delle obbligazioni bancarie. Indicazioni
di criticità nella gestione che congiuntamente alle best practice per la redazione del
piano di risanamento, declinate con decreto dirigenziale del Ministero della giustizia, introducono
la necessità di una visione forward looking alla base dell’agire imprenditoriale.
Il cambiamento culturale richiesto pare in linea con i provvedimenti emanati dalle varie Autorità
bancarie, nel corso degli ultimi annui, che hanno inciso sull’operatività e l’assetto organizzativo
degli enti finanziari. L’obiettivo delle varie Autorità, normative e regolamentari, è di
introdurre cambiamenti uniformi indirizzati al rafforzamento del sistema finanziario considerato
nel suo insieme, attraverso interventi sia sulle aziende finanziarie che non finanziarie.
In riferimento al contesto bancario, l’introduzione del principio contabile IFRS 9 da parte dello
IASB, l’emanazione delle Guidelines sui crediti deteriorati e la recente introduzione degli
Orientamenti in materia di concessione e monitoraggio dei crediti in bonis da parte dell’EBA,
hanno richiesto agli enti finanziari l’adozione di una visione prospettiva nella valutazione del
merito di credito delle controparti e un monitoraggio costante delle esposizioni, al fine di introdurre
una gestione proattiva del rischio di deterioramento della qualità dei crediti.
Nel nuovo contesto il Commercialista può supportare l’imprenditore nell’elaborazione di un’adeguata
informativa di carattere finanziario e non finanziario da impiegare all’interno dell’impresa,
per migliorare le performance a salvaguardia della continuità aziendale, e da trasmettere
all’esterno per ridurre le asimmetrie informative e incrementare la fiducia dei vari stakeholder
che entrano in contatto con l’impresa, banche in primis, agevolando quindi la nascita di una
nuova forma di dialogo banca-impresa conforme al mutato contesto competitivo.
Iscrizioni e quote
Quota standard
L’importo sarà fatturato in esenzione ex numero 20 dell’art. 10 del D.P.R. 633/1972, a mezzo bonifico bancario a favore della SAF Medioadriatica Commercialisti sul conto corrente Banca Intesa - Filiale V.le Pindaro 89 - 65127 - Pescara Iban: IT92K0306915422100000000963; si prega di indicare, nella causale, il nome e cognome del partecipante e il titolo del corso.
Inviare copia della ricevuta del bonifico alla mail iscrizioni@safmedioadriatica.it.
Quota riservata ai partecipanti ai corsi di Alta Formazione della SAF Medioadriatica Commercialisti
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Docenti
MICHELE BANA
Dottore Commercialista, Revisore Legale
GIULIANO SOLDI
Dottore Commercialista, Revisore Legale, Docente e formatore in materia di finanza aziendale, regolamentazione bancaria e rapporto banca-impresa
Calendario lezioni
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WEBINAR 1
4
30/06/2022


Il dovere in capo all’imprenditore collettivo di istituire un assetto organizzativo
- Il cambiamento culturale da “Direzione e gerarchia nell’impresa” a “Gestione dell’impresa”;
- le previsioni contenute al secondo comma dell’art. 2086 c.c.;
- le responsabilità in capo agli amministratori in caso di mancata realizzazione di un adeguato assetto;
- l’adeguatezza degli assetti in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa;
- il ruolo degli organi di controllo;
- l’organigramma e il funzionigramma;
- progettazione organizzativa: differenziazione e divisione del lavoro;
- progettazione dei flussi informativi: struttura verticale e struttura orizzontale;
- il cambiamento organizzativo quale fonte per la creazione di un vantaggio competitivo.
Risposte ai quesiti
WEBINAR 2
3
07/07/2022


L’adeguato assetto amministrativo e contabile e le criticità nel rapporto banca-impresa nella copertura del fabbisogno legato al circolante
- I segnali di “allarme” e la verifica degli equilibri di carattere patrimoniale, economico e finanziario;
- il controllo di gestione e la pianificazione per migliorare le performance e salvaguardare la continuità aziendale;
- l’opportunità di una nuova forma di dialogo con la banca in sede di richiesta di smobilizzo dei crediti:
- gli effetti della rinegoziazione dei termini di pagamento concordati con la clientela;
- la richiesta di proroga dei tempi di incasso dei crediti già smobilizzati;
- la concentrazione del rischio su uno o pochi debitori;
- l’analisi degli insoluti con l’ausilio della Centrale dei rischi.
- Strumenti utili in fase di elaborazione dell’informativa finanziaria:
- il rating del Fondo di garanzia;
- la Centrale dei rischi della Banca d’Italia;
- il budget di cassa e il rendiconto finanziario;
- il business plan.
Risposte ai quesiti
WEBINAR 3
4
14/07/2022


Le novità del Codice della Crisi, la Composizione Negoziata e la nuova allerta. Come prevenire e superare le crisi
- Finalità e modalità di accesso alla procedura;
- test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento;
- il set documentale necessario al momento della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto indipendente;
- i segnali di allarme e di emersione anticipata della crisi:
- i debiti per retribuzioni scaduti;
- i debiti scaduti nei confronti dei fornitori;
- le segnalazioni dell’organo di controllo;
- le segnalazioni dei creditori pubblici qualificati: soglie, decorrenza e ambito temporale;
- gli obblighi di comunicazione in capo a banche e intermediari finanziari;
- la check-list per la redazione del piano di risanamento.
Risposte ai quesiti
WEBINAR 4
3
19/07/2022


Le regole bancarie e la necessità di un nuovo rapporto banca impresa
- La valutazione approfondita della BCE sulle banche: l’Asset Quality review (AQR) e la “prova” di stress;
- il funzionamento del modello di impairment dell’IFRS 9;
- le linee guida per le banche sui crediti deteriorati;
- le implicazioni legate alla definizione di default;
- gli effetti del calendar provisioning sulla gestione dei crediti deteriorati;
- gli Orientamenti in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti in bonis;
- le previsioni in tema di “cultura di gestione del rischio di credito”;
- l’informativa richiesta in fase di valutazione del merito di credito delle microimprese, piccole, medie e grandi imprese;
- il monitoraggio proattivo del rischio di credito e la necessità di un dialogo costante con la clientela;
- le metriche per la concessione del credito e gli indicatori di preallerta per il monitoraggio.
- L’accesso alla “risorsa” credito in un contesto di aumento dei tassi di interesse.
Risposte ai quesiti